Ai nastri di partenza la scuola in condizioni del tutto particolari, riporta alla “normalità” la quotidianità di tanti genitori e famiglie. Proprio per le famiglie la voce “scuola” rappresenta una voce di costo annuale ricorrente e per certi aspetti anche gravosa a cavallo tra il mese di agosto e settembre.
Tenere conto delle spese scolastiche in una pianifacazione patrimoniale e finanziaria è un’attività che il consulente insieme alle persone deve ponderare attentamente, ma ancora più importante è portare agli occhi del cliente le voci di spesa detraibili dal 730 in termini Irpef e quantificare il relativo risparmio.
Quanto si può risparmiare? Nel 2020 l’importo massimo detraibile si alza a 800 euro per figlio nella misura del 19%, ciò significa che il risparmio ammonta ad un massimo di 152 euro per figlio per una famiglia che ha dovuto far fronte a spese scolastiche di 800 euro circa. Oltre tale soglia il massimale rimane comunque 152 euro.
Quali spese si possono portare in detrazione? Fondamentale è documentare tali spese nei modi opportuni ovvero tramite presentazione di bollettini, bonifici, ricevute. Ma nel dettaglio quali sono le spese scolastiche detraibili lo vediamo in questo elenco:
-Tasse d’iscrizione
-Mensa scolastica
—Spese per gite e viaggi (eventuali assicurazioni)
-Scuolabus (anche tramite servizio comunale)
-Erogazioni liberali per l’ampliamento dell’offerta
Rimangono escluse le spese per materiale didattico e libri dalla possibilità di detrazione fiscale. Nonostante in valore nominale il risparmio fiscale possa sembrare relativamente ridotto,personalmente ritengo che l’attenzione verso le detrazioni e l’ottimizzazione delle spese fiscali è fondamentale per qualunque famiglia a prescindere dall’importo. Un buon consulente deve consentire ai propri clienti di ottenere un quadro fiscale efficiente e ottimizzato, perché fa parte esso stesso di una gestione patrimoniale dove tutte le componenti possano essere vantaggiose per i clienti.